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Il gas Radon come geotermometro

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Il geologo dell'Università dell'Aquila Antonio Moretti è stato intervistato da Abruzzoweb sui risultati Science Advances , sottolinea l'esistenza in profondità di una sorgente di magma che può generare terremoti "di magnitudo significativa" e più profondi rispetto a quelli registrati nell'area del Sannio-Matese tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014, la cui sequenza anomala è stato l'indizio che ha portato alla scoperta. "Gli equilibri dei gas che risalgono dal profondo danno indicazioni sulle variazioni del campo di stress e possono essere utilizzati come precursori", conferma Moretti, che spiega tuttavia come "la misurazione del CO2 è molto complessa perché a produrla è sufficiente la fermentazione di materiale organico e ci sono molti fattori inquinanti, mentre il radon essendo radioattivo è molto facile da misurare, anche se non so se ci sia tra i gas monitorati". "È un lavoro scientifico che si basa sulla ma...

La condanna per Di Donna e il Ministero della Difesa per l'esposizione al gas Radon dei militari nell'ex base Nato sul monte Venda

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L’ Istituto Ramazzini di Bologna è riuscita a dimostrare il nesso causale tra l’esposizione al gas radon e il cancro al polmone, influenzando in questo modo la senteza che vede condannati i vertici della Difesa per aver esposto al gas i militari dell’ ex base Nato sul Monte Venda.  All'istituto vanno riconosciuti altri studi importanti, come gli effetti cancerogeni dell’aspartame pubblicato su riviste tra le più importanti al mondo, e il più recente studio sul  glifosato,  il diserbante prodotto dal colosso statunitense Monsanto, i cui possibili rischi sulla salute dell’uomo sono già al centro di una ricerca approdata al Congresso USA.  Qualche giorno fa è stata la perizia tecnica del presidente onorario del Ramazzini, Morando Soffritti, realizzata insieme ai colleghi Francesco Forastiere, medico del lavoro del dipartimento di Epidemiologia del Lazio, e Francesco Bochicchio, dirigente ricercatore dell’Istituto superiore di Sanità, a portare il giudice d...

Marie Curie, studiare e morire per la radioattività

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Marie Curie, si chiamava in realtà Maria Skłodowska,  è stata una chimica e fisica polacca,   l'unica ad aver vinto in due aree distinte il premio nodel . Nel 1903 fu insignita del nobel per la fisica , insieme al marito per i loro studi sulle radiazioni, mentre nel 1911 del nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio.  Ha dedicato tutta la sua vita allo studio della materia per cogliere ogni aspetto della radioattività e alla fine quella stessa strabiliante e spaventosa energia l'ha portata alla morte per leucemia da esposizione ai raggi X.  Nata a Varsavia, il 7 novembre 1867, sotto il dominio della Russia, vive con la sua famiglia l'oscurantismo dei Romanov. Anche se accoglie un'educazione per la libertà politica deve abbandonare la Polonia e trasferirsi a Parigi dove si iscrive alla facoltà di Scienze per seguire i corsi di fisica, chimica e matematica e grazie ai quali può accedere ai laboratori dimostrandosi di essere una ...

Regione Puglia approva legge in materia di riduzione dell'esposizione al Radon

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La Regione Puglia ha approvato una legge regionale finalizzata alla tutela della salute pubblica dai rischi derivanti dall'esposizione al radon della popolazione.  La legge prevede, tra le altre cose, la predisposizione - entro due anni dall'entrata in vigore della legge - di un Piano regionale radon, in coerenza con quanto sarà predisposto a livello nazionale, e la definizione (sino all'approvazione del Piano) di un livello di riferimento della concentrazione di radon pari a 300 Bq/m3 per le scuole e per gli edifici non residenziali aperti al pubblico. Per maggiori dettagli sui punti salienti della legge vi rimando a questo link . Mentre a questo link potete visualizzare le misure contenute nella Guida Tecnica edita da Arpa Puglia. Recentemente per monitorare la concentrazione di gas Radon, nella regione Puglia sono state effettuate altre importanti iniziative. Nell’ambito del Piano Nazionale Radon elaborato nel 2002 dall’ISS e approvato nel 2004 dal Centro nazio...

Monitorare il Gas Radon

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Attualmente non esiste una legislazione che obblighi il cittadino a certificare la presenza o meno di gas Radon nelle proprie abitazioni. La norma che disciplina l’esposizione a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti (capo III-bis, D.Lgs. 230/95 e s.m.i.), obbliga i datori di lavoro ad adottare una struttura idonea per le misure di radon. Enti importanti come ARPA ed ENEA, comunque sono attivi pubblicamente per sensibilizzare il cittadino a non sottovalutare il rischio di contaminazione di gas Radon nei luoghi domestici . Tali azioni, ad esempio, hanno contribuito negli ultimi anni a divulgare al cittadino una mappa del territorio per sottolineare le zone più a rischio. Per gli edifici domestici è comunque consigliato un campionamento ambientale passivo o attivo in grado di misurare l'esposizione a radionuclidi naturali e di esposizione interna a radioisotopi alfa emettitori.  Per escludere la presenza di gas Radon nelle residenze o nei luighi di lavoro...

La Svizzera e il Radon

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Stato:2013 Fonte:SwissBoundaries2012 www.ch-radon.ch Le montagne innevate, i laghi maestosi, le aree naturali incontaminate, le città e i piccoli paesi rendono la Svizzera un luogo incantevole. Nulla farebbe pensare a quanto invece potrebbe essere pericoloso il territorio svizzero per la salute dei suoi abitanti. Una recente ricerca, pubblicata su Environmental Health Perspectives , ha sottolineato che in Svizzera il numero di morti per cancro alla pelle è tra i più alti al mondo. Lo studio ha osservato un campione (circa 5,8 milioni) di adulti esposti a raggi ultravioletti (UV) e a gas Radon. I fattori di rischio di melanoma maligno sono risultati rilevanti in entrambe le esposizioni. Una ricerca  del 2011 riporta un dato piuttosto scontato, ovvero come l'altidudine del territorio svizzero abbia inciso sul grado di esposizione delle persone ai raggi ultravioletti (UV) e di conseguenza ad un rischio maggiore di ammalarsi di melanoma maligno. Successivamente, un'altra ri...

Radioattività nei Rottami

I rottami metallici ferrosi e non ferrosi utilizzati nell'industria metallurgica possono indebitamente contenere radioisotopi sia artificiali sia naturali che, se inseriti nel ciclo lavorativo, possono portare a contaminazioni dell'ambiente oltre che dei prodotti finiti e del luogo di lavoro. Dal 1995 è stata introdotta in Italia la sorveglianza radiometrica dei rottami metallici con l'art. 157 del D.Lgs 230 per la prevenzione degli episodi di fusione accidentale di sorgenti radioattive. Negli anni hanno continuato a verificarsi una decina di incidenti di tale natura, con la conseguente contaminazione di polveri di abbattimento dei fumi, delle scorie, dei prodotti della lavorazione, e infine con la contaminazione dell'ambiente e una esposizione dei lavoratori e della popolazione circostante. Oltre ad importanti conseguenze sulla salute c'è da considerare anche l'ingente danno economico e sociale connesso con il fermo dell'impianto stesso. Ciò dimostra la ne...