La condanna per Di Donna e il Ministero della Difesa per l'esposizione al gas Radon dei militari nell'ex base Nato sul monte Venda
L’Istituto Ramazzini di Bologna è riuscita a dimostrare il nesso causale tra l’esposizione al gas radon e il cancro al polmone, influenzando in questo modo la senteza che vede condannati i vertici della Difesa per aver esposto al gas i militari dell’ex base Nato sul Monte Venda.
All'istituto vanno riconosciuti altri studi importanti, come gli effetti cancerogeni dell’aspartame pubblicato su riviste tra le più importanti al mondo, e il più recente studio sul glifosato, il diserbante prodotto dal colosso statunitense Monsanto, i cui possibili rischi sulla salute dell’uomo sono già al centro di una ricerca approdata al Congresso USA.
Qualche giorno fa è stata la perizia tecnica del presidente onorario del Ramazzini, Morando Soffritti, realizzata insieme ai colleghi Francesco Forastiere, medico del lavoro del dipartimento di Epidemiologia del Lazio, e Francesco Bochicchio, dirigente ricercatore dell’Istituto superiore di Sanità, a portare il giudice del tribunale di Padova a condannare per omicidio colposo l’ex direttore generale della Sanità militare, Agostino Di Donna, che con il ministero della Difesa dovrà risarcire i tre militari che dopo aver lavorato per vent’anni nell’osservatorio militare del Monte Venda, sui Colli Euganei, ed essere stati esposti a quantità elevatissime di radon, si ammalarono di cancro al polmone.
Già in quegli anni era nota la cancerogenicità del Radon, con specifici accorgimenti si poteva proteggere quei militari, esposti a quantità di radon di decine di migliaia di becquerel per metro cubo, quando i provvedimenti vanno necessariamente presi quando si superano i 300 becquerel per metro cubo, maggiori dettagli sulla pericolosità del gas e su come difendersi potete leggerli a questo link.
La sentenza è del Tribunale di Padova. Agostino Di Donna, l'ex direttore generale della Sanità militare, è stato condannato a due anni per omicidio colposo. Di Donna e il Ministero della Difesa sono stati condannati anche a risarcire il danno a tre militari che sono stati riconosciuti come parti civili nel processo. Del rischio esposizione radon correlato a tumori al polmone si è occupata di recente anche la commissione "Uranio" della Camera presieduta da Gian Piero Scanu che ha presentato una proposta di legge sulla sicurezza dei posti di lavoro delle Forze Armate in attesa di essere calendarizzata a Montecitorio per la votazione in Aula. Con la proposta di legge A.C. 3925 elaborata dalla Commissione è stato chiarito chiarito che le criticità già poste in luce dalle tre precedenti Commissioni non solo non sono state eliminate, ma sotto più aspetti si sono addirittura aggravate in quanto, è stato sottolineato dai numerosi interventi, la sicurezza militare “non è governata da norme adeguate.
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